La valle del Tusciano e il Castello Longobardo di Acerno.

Nel n. 112 – del luglio 2005 – de “ Il Saggio” portammo all’attenzione dei lettori l’esistenza, in Comune di Acerno, di ruderi di un Castello Medioevale, di cui si conosce ben poco. Non ci riferivamo, ovviamente, alla Ronda, oggi in Comune di Montella, ma a quel castello che sorgeva sulla parte opposta, nella Valle del Tusciano, in località denominata “Tempa”, che appare oggi come uno spirone di roccia elevantesi oltre i 1200 m. Il toponimo ci riporta  chiaramente al periodo Longobardo e la storia dell’incastellamento di quel territorio ci consente di determinarne, anche se approssimativamente la data di costruzione: il IX secolo.

Il Prof. Alessandro Di Muro, docente di Storia delle Tecniche Artistiche Medievali presso l’Università delle Calabrie, che coordina, con il sottoscritto, il Gruppo di Ricerca sul Medioevo nella Valle del Tusciano, ritiene, però, che la data della costruzione debba essere rapportata al VII, VII secolo.

Tanto sulla base di riscontri effettuati sul materiale utilizzato conci di pietra calcare locale ben sistemati e integrati con sassi e malta e per il rinvenimento in loco di un frammento di ceramica figurina costolonato e decorato a bande rosse. Certamente il Castello era sito in posizione strategica nell’ambito della Valle del Tusciano e la struttura della tempa ne costituiva da sempre un naturale baluardo; da essa si dominava non solo la Valle del Tusciano propriamente detta e , quindi, tutto il reticolo di strade che intercorrevano fra i borghi bagnati dal fiume ( Acerno, Montecorvino, Olevano, Battipaglia), ma anche quello di collegamento con altri centri abitati, ubicati fra il Tusciano e il Sele, quali Eboli, Campagna, Senerchia, Calabritto. Ma soprattutto poteva “controllare”  quel tratto di strada romana ( ricordata come bia antiqua) che, defluendo dalle Croci di Acerno, dopo aver “superato” La Rotonda, costeggiava le falde dell’Acellica, proseguendo per Giffoni e, quindi, per Salerno. Era questa la strada menzionata nei perduti Registri Angioini (XIII F. 184 ) come via che andava da Salerno “ usque Tussanum et usque Acernum per territorium Gifuni”.

Questa strada “percorsa già in età preromana dai Sanniti, e poi, nel Medioevo, dai conquistatori longobardi e normanni di Salerno”, oggi, nelle parti ancora visibili, è un “tratturo” , Da essa passò il Guiscardo nel 1067 per raggiungere Salerno; di essa si servivano i mercanti Amalfitani per recarsi in Puglia; tale percorso i Duchi Longobardi di Benevento effettuavano per recarsi a Salerno; ma soprattutto agli albori della conquista longobarda delle nostre terre, attraverso essa una parte dei guerrieri discese ben presto per la conquista della valle del tusciano (menttre altri raggiunsero successivamente la pianura di Paestum scendendo dalla Valle del Sele e, successivamente, altri, dopo aver superato Montoro e Rota, calarono su Salerno).

Riscoprire quindi la storia del Castello di Acerno comporta far luce sulla Valle del Tusciano nel Medioevo. E quando il Prof. Di Muro intende perseguire, coadiuvato dal Gruppo di ricerca, come sopra. Per il momento è stato predisposto un primo intervento con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Acerno, proprietaria del “rudere”; altri ne potranno seguire, mirati in particolare, alla riscoperta della viabilità antica in quella valle. 

Andrea Cerrone

 

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